venerdì 9 gennaio 2009

SPRINGSTEEN: Aspettando WORKING ON A DREAM


Mancano pochi giorni all'uscita del nuovo album - il sedicesimo in studio - di Bruce Springsteen. Il numero di JAM di gennaio pubblica un mio lungo articolo (disponibile anche sul sito on line del mensile).
Vai al link
http://www.jamonline.it/pages/articolo.aspx?item_id=1179

“Working On A Dream” sembra suggerire che il sogno americano è finalmente tornato ad essere realtà. O almeno che, con Barack Obama alla Casa Bianca, ci si possa lavorare su. Cerchiamo quindi di capire chi è oggi il musicista del New Jersey: non una recensione anticipata dell’album, ma un viaggio attraverso i segnali, i ricordi, le aspettative che circondano le nuove canzoni del rocker più amato d’America.
Di spalla all'articolo, due ottimi interventi di Paolo Vites: uno sulle "relazioni (spesso) pericolose" tra il mondo del rock e la Casa Bianca e uno su quando Ronald Reagan tentò di "scippare" Born In The U.S.A. al suo autore.
E intanto da Washington giunge notizia che il 18 gennaio, durante la cerimonia ufficiale di investitura di Obama, ci sarà anche Springsteen ad esibirsi (da solo) sulla scalinata del Lincoln Memorial, in un concerto gratuito che sarà il primo passo verso un nuovo tour della E Street Band. Dopo l'altro appuntamento, questa volta con band, alla cerimonia di apertura del Superbowl a Tampa, in Florida, si prevedono - sembra in primavera - cinquanta/sessanta di date.
Attendiamo un annuncio ufficiale. In ogni caso sembra accertato che il tour 2009 non avrà le "dimensioni" del precedente.


Rinnovo l'invito a visitare il sito di JAM, ma consiglio di non perdere il numero che è in edicola. L'articolo "Reborn in the U.S.A" ha una splendida impaginazione, è corredato di bellissime foto e nelle pagine successive non ci si ferma a Bruce ma si parla anche, tra l'altro, di Nils Lofgren (che canta Neil Young), di Young (che dopo alcuni live "storici" continuerà a celebrare sè stesso, e sarà presto un diluvio di cd retrospettivi ricchi di inediti, i favoleggiati "Archives"), di Warren Zevon (che bella la ristampa "de-luxe" del suo album omonimo del 1976) e della Motown (50 anni di musica meravigliosa).

giovedì 8 gennaio 2009

IL MEGLIO DEL 2008


E' proprio vero che ognuno ha la fine che si merita. George Bush figlio, il presidente uscente degli Stati Uniti, ci ha regalato l'immagine più bella del suo duplice mandato: qualcuno gli ha tirato due scarpe addosso, mancandolo di poco.
Il gesto di un giornalista iracheno come simbolo del desiderio di mezzo mondo. L'immagine più bella che quel mezzo mondo potesse desiderare è mossa ma indimenticabile, quasi quanto la doppia torsione praticata da Bush per schivare i mocassini.
"Quello che ha lanciato le scarpe a Bush" si piazza di diritto in cima alla lista del "meglio del 2008", anzi del meglio secondo me. Segue "quello che ha colorato di rosso l'acqua della Fontana di Trevi", non tanto per lo spirito politico che lo ha animato quanto per l'originalità e la creatività. Lucida follia da premiare.
Poi qualche album, qualche canzone, una manciata di film e libri, un paio di giocate di Antonio Cassano e l'ennesimo "cucchiaio" di Francesco Totti (questa volta al Lecce, teatro lo Stadio Via del Mare).