venerdì 21 ottobre 2011
BRUCETELLERS - Un libro di emozioni e solidarietà nel segno di Bruce Springsteen. Una serata per ricordare, aiutare, cantare. Pistoia, 22 ottobre.
Hanno amato e amano Bruce Springsteen visceralmente, hanno scritto di lui, parlato di lui, sognato di incontrarlo, e alla fine, ognuno con il suo ruolo, le sue aspirazioni, il suo momento, la sua opportunità, lo hanno avvicinato, dando forma a quel sogno. Chi da sotto a un palco, a goderne semplicemente le gesta di fratello maggiore e fortunato che può cantare per gli altri, chi nella hall di un albergo prima o dopo un concerto, chi in un camerino, in un backstage o per strada, in cerca di un approccio discreto perchè l'uomo lo merita. Sono giornalisti, scrittori, musicisti, disegnatori, fotografi, liutai, grafologi, collezionisti, professionisti della musica e semplici fan, uomini e donne che vivono una passione matura, non offuscata da slanci isterici nè da feticismo, ma cullata nella consapevolezza di avere indirizzato in modo corretto le proprie attenzioni, senza lasciarsi stravolgere la vita bensì adattandola alle circostanze e all'esempio che Springsteen offre costantemente con le sue opere e i suoi gesti.
Ecco allora tutti pronti a raccogliere i propri pensieri in Brucetellers (240 pagine, Edizioni Nuove Esperienze, disponibile da domani, 22 ottobre), a rovistare nell'armadio dei ricordi, a recuperare cose dette agli amici o scritte già su qualche libro, opinioni pubbliche e private, frammenti di vita che non si possono dimenticare - no, mai – per restituire in qualche modo il bene che si è ricevuto, per disobbligarsi nei confronti di quel gigante di umanità che tanta bellezza ha contribuito a crearla e per non lasciare sotto silenzio la storia piccola ma non meno importante di chi quella bellezza ha potuto assaporala per poco tempo, ma ne è stato e ne rimmarrà parte.
Questo esercito di innamorati pazzi della musica e della vita ha risposto alla chiamata per accendere una luce davanti al viso di Giacomo Melani – uno di loro, uno di noi – che a 30 anni o poco più ha lasciato la transenna sotto al palco, le corse per il posto migliore, l'emozione da cogliere in un nuovo disco, ha lasciato gli amici, i bambini a cui insegnare il basket, ha lasciato quella palla rossiccia così americana, americana come le canzoni che gli scaldavano il cuore ogni giorno della sua vita. Ha lasciato la vita perchè era scritto così ma la vita non ha lasciato lui.
Questa la storia dietro a un volume che parla di tutti, anche di Giacomo, un libro di frammenti e storie dalla punteggiatura varia, dove non serve mettere in fila i nomi in ordine alfabetico o secondo notorietà, dove la visione è una sola, e dove le parole sono state stese e spese per riscaldare ancora una volta il motore e tenere tutti compatti in attesa di un nuovo Springsteen, ma soprattutto per dare un piccolo aiuto all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze (Giacomo era del pistoiese, in quelle zone un tragico incidente stradale lo ha strappato nel 2010 al bello che Brucetellers ha l'ambizione di raccontare).
Le firme sono tante, tutti – recitano le note di presentazione di Brucetellers - "hanno accettato di prestare gratuitamente la loro opera abbracciando lo spirito benefico e il comune senso di appartenenza a quella patria trasversale di seguaci del Jersey Devil, artista sensibile e altruista".
Dopo le parole scritte, domani sera, 22 ottobre, al Piccolo Teatro Bolognini di Pistoia sarà tempo per un abbraccio e per le canzoni che hanno nutrito tutti. Alcuni saluteranno da lontano ma vicini con il pensiero, altri leggeranno, qualcuno suonerà. Per non dimenticare nessuno – Giacomo, Danny, Clarence e tanti altri – per alzare un bicchiere "for the comrade we've lost", per ripetersi che quel sogno – ogni sogno – va inseguito, ovunque possa portarti.
E per convincersi, con un sorriso, che alla fine non è importante quanto vivi ma come vivi.
Per info sui contenuti del libro e sulla serata
http://brucetellers.wordpress.com/
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