giovedì 5 febbraio 2015

DYLAN vs SINATRA – E PIOVE SUL RING






Non riesco ad avere un pensiero stabile su BobDylanCantaSinatra.
Per cinque minuti lo amo, gli altri cinque lo vorrei strozzare. E via cosi, in un faticoso loop. Non mi riconosco più. It ain't me, babe.

Intenso, noioso, commovente, noioso, familiare, noioso. Pedal steel, noia, spazzole, gioia. E' un'altalena, ti ci devi abituare. Standard e jazz ribolliti nel country. The Voice vs DylanVoice: un ring inedito. Ombre nella notte, notte buia. Qui il sole non esce mai.
Dylan sembra riflettere dietro le sbarre, prigioniero di una nuova idea. E del suo papillon messo per rispetto. Altro non mi viene. C'é del bello, e me lo tengo stretto.

Ma se Highway 61 revisited, Blood on the tracks, Desire, Oh mercy e Time out of mind erano navi che facevano una grande schiuma, e onde fragorose, questo è un canottino su cui reggersi forte in mezzo a tanto sbattere. Amo Dylan e lo detesto. Lo detesto amandolo. Nessuno mi mette alle corde e mi anestetizza come lui.
Nobody feels any pain. Tonight as I stand inside the rain.