venerdì 31 ottobre 2008
BRUCE SPRINGSTEEN E' FUORI DI ZUCCA: una nuova canzone per Halloween
Era accaduto che Bruce Springsteen cantasse a sorpresa in un club del New Jersey. Era capitato a qualcuno di passare davanti alla sua "mansion", a Rumson, e trovare una parata di zucche, streghette e fantocci, per la felicità dei piccoli di casa e del vicinato.
Era accaduto questo nel giorno di Halloween dalle parti del Boss e dintorni. Ma oggi, 31 ottobre 2008, Bruce ci lascia di stucco e fa il suo barbatrucco più riuscito. Scrive più o meno così sul suo sito ufficiale: "Scusateci se quest'anno, a causa del "catastrofico successo" delle passate stagioni, non festeggeremo Halloween nel nostro giardino, ma è per la tranquillità del vicinato e per non mettere in pericolo ragazzini e genitori". Il tono è buffo e divertito, ma il succo è: "Niente baldoria, ci dispiace, quest'anno va così".
Dopo "Magic", tra cilindri conigli e parole invece molto serie, di guerra e aria irrespirabile nell'America di Bush, Springsteen tira fuori dal suo cilindro - ehm, dalla sua zucca - una sorpresa inaspettata e spettacolare.
Ha confezionato un brano nuovo di zucca, no di zecca - "A Night With The Jersey Devil" - affondando le mani nel blues, un blues elettrico e sporco come certe cose di George Thorogood (vedi "Bad to the bone"), dotato di un tocco mefistofelico alla Tom Waits e con tracce dell'ultimo Dylan "in blues, naturalmente" e del rock'n'roll dei primordi (vedi "Heartbreak Hotel" di Elvis). Nulla di originalissimmo, un clichè oseremmo dire, ma urlato in un microfono molto blues, appunto, di quelli che Waits ama tanto e che lo stesso Bruce sfoderava sul palco mesi fa per cantare, rileggendola in perfetta chiave "musica del diavolo", la "Reason To Believe" ripescata da "Nebraska".
Di suo pugno, oltre alla canzone (che tra i credits di composizione elenca il Boss, Robert Jones e Gene Vincent), Springsteen ci mette una nota, che recita: "Cari amici e fans, se siete cresciuti nella zona centrale del New Jersey e anche a sud, saprete tutto del Jersey Devil. Beh, questa è tutta per voi, divertitevi!".
http://www.brucespringsteen.net/news/index.html
Così clicchi "play" e parte un videoclip realizzato con tutti i crismi, recitato anche, e il che non accadeva per Bruce da tempo. Ma che succede? Succede che dopo una grafica messa lì a ricostruire la leggenda del Diavolo del New Jersey ("tredicesimo figlio dei coniugi Leeds, tra i primi a sistemarsi nella Atlantic County circa 250 anni fa") ci assale un brano di rara potenza, non preannunciato. E' uno scherzo di Halloween o l'inizio di una cosa più seria?
Lo sapremo tra qualche settimana, quando forse verrà annunciato un nuovo album di Springsteen.
Certo è che fatti simili sono oggi possibili solo grazie alla potenza della Rete. Qualcosa, molto, sta cambiando sotto ai nostri occhi. Prendiamoci il bello, che vuol dire sorprese come questa e altre licenze che oggi gli artisti si concedono, e lasciamo che tutto il resto bruci nella fornace del diavoletto che qualche matto, nel New Jersey, ha persino giurato di avere incontrato "a long long time ago" in qualche palude.
Questo pezzo e le belle immagini di Springsteen (che cavalca in una notte sinistra, che spunta con sguardo truce dalle acque di un lago - il Greasy Lake? -, che soffia in un'armonica con la potenza di un consumato bluesman), sono per ora solo un bel regalo per Halloween, una festa che anche in Italia - vero bambini? - inizia a prendere piede. Ma chissà...
E c'è qualcuno che ora ricorda qualche concerto di Springsteen & The e Street Band anni Settanta, e quegli album bootleg che li immortalavano, intitolati "Hot Coals From The Fiery Furnace" e proprio "The Jersey Devil".
Diavolo di un Bruce!
PINOCCHIO E I TEMPI DURI
Heaven on earth
We need it now
I’m sick of all of this
Hanging around
- Peace on earth, U2
Chi ha, di questi tempi, tempi durissimi, il naso più lungo? Pinocchio o il Ministro Gelmini? A chi un due in condotta, al burattino o a chi lo ha strappato da una vetrina di Piazza Navona per farne un'arma da combattimento?
Che tristezza vedere quel simbolo bello di un mondo infantile rovesciato sui sampietrini, agitato come un manganello, troppo lontano oggi dai bonari gendarmi della fiaba e troppo vicino a una realtà che se non piace a noi, figuriamoci a lui, che la cosa più terribile che ha conosciuto è un Mangiafuoco nemmeno così spaventevole.
Questo 2008 somiglia tanto al 1968, tra atenei surriscaldati, cortei e scontri in piazza. Ieri tutti da una parte, contro un sistema da cambiare. Oggi tutti contro tutti, coi "neri", pochi, di Blocco Studentesco che vogliono chiudere le scuole private e i più pacifici "rossi", un popolo enorme e deciso a resistere, che contestano la "riforma non riforma" della scuola pubblica e vengono attaccati da chi è più vicino al governo.
Tra tutti, a spargere fuoco, un capo del governo più Mangiafuoco di quello di Collodi, occhi spiritati e lingua biforcuta.
Chi ha figli di quattro anni vede nero, chi li ha adolescenti vede nerissimo.
Perchè se la scuola è un disastro, il mondo è un incubo.
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