mercoledì 11 giugno 2008

I TESTI DI BRUCE SPRINGSTEEN: Talk about a dream 1973-1988


SPRINGSTEEN. TALK ABOUT A DREAM
Testi commentati 1973-1988 (Arcana)
di Ermanno Labianca

Con il tour di Magic in corso che sta facendo registrare numeri da capogiro come ai tempi di Born In The U.S.A. e The Rising, e che è atteso a Milano il 25 giugno prossimo, Bruce Springsteen e i suoi testi sono più vivi che mai.

Sta per avvicinarsi l’estate in cui uno dei suoi album più epici, Darkness On The Edge Of Town (quello che fece seguito a Born To Run), festeggerà il trentennale, con tanto di celebrazioni e presumibilmente un’edizione rimasterizzata ed “expanded”. Le più belle canzoni di quel disco e buona parte del catalogo di quegli anni “giovani” costituiscono ancora l’ossatura dei live show di Springsteen con la fedelissima E Street Band.

Talk about a dream è l’occasione per il suo autore Ermanno Labianca, i cui libri sul Boss sono ormai un appuntamento fisso in libreria, e per chi riempirà lo Stadio Meazza, di fare un percorso a ritroso e tornare ad analizzare, una per una, le canzoni che compongono la prima fase di una carriera che non ha cedimenti.

Da Greeting From Asbury Park, NJ a Tunnel Of Love, ogni brano è stato riletto, passato al setaccio, tradotto, analizzato, riassaporato anche alla luce di ciò che è venuto dopo. I primi quindici anni dello Springsteen songwriter, i suoi primi otto album (ma ci sono, in questo lavoro veramente completo, anche le b-side dei 45 giri e le inedite cantate in Live/1975-85) riprendono vita tra riflessioni, ricordi, analisi di un autore che segue l’artista americano da sempre, attraverso articoli, libri, progetti laterali (anche un album tributo, For You) e una instancabile osservazione di tutti i tour.

Scrive l’autore
“…quando ho accettato di sedermi, di nuovo, di fronte alle “cento” canzoni di Bruce Springsteen (macché, sono molte di più), per tradurle, spiegarle, amarle di nuovo, l’ho fatto per riappropriarmi di qualcosa che sento mio. È quel sentiero che ogni tanto amo percorrere a ritroso, come il protagonista di Long Walk Home. Che ha visto un bel pezzo di vita passare davanti ai suoi occhi, molte cose, e volti, cambiare, eppure torna davanti alle botteghe di una volta, infila dentro la testa per capire chi c’è e chi è andato via. E un processo bello e doloroso. In una parola: inevitabile.
Ho ripassato con attenzione melodie che credevo di conoscere a memoria e testi che ritenevo, sbagliando, avessero avuto tempo a sufficienza per rivelarmi tutto. Ciò mi ha condotto alla pagina uno di un grande racconto che ho visto crescere una canzone dopo l’altra. Canzoni che naturalmente solo mie non sono.
È stato bello scoprirle cambiate, adeguate allo scorrere del tempo, così simili – oggi più simili – al percorso di tante persone che conosco. In alcuni casi anche al mio. È stato utile confrontare ognuna di quelle storie con le tante che sono arrivate dopo”.

“…si è capito da tempo che è un errore mescolare rock’n’roll e letteratura, che una canzone non può dirsi poesia tanto enorme appare la differenza tra quelle forme di espressione. Esistono testi di canzoni che si sostengono a fatica senza la musica. Poesie che acquistano più valore se lette da voce autorevole. Le parole di certi romanzi non hanno bisogno delle immagini che spesso il cinema gli costruisce intorno. Strade, quella del cinema, della letteratura, della musica e della poesia che non devono necessariamente sovrapporsi, ma quando si incrociano provocano un’emozione irripetibile”.

“…Springsteen è un crocevia da cui passa di tutto. Vi transita la letteratura, ma anche West Side Story, l’Ed Sullivan Show, il cinema di Sergio Leone, John Ford e Terrence Malick (che ha alimentato la rabbia e la passione di Nebraska), l’amore proibito tra il killer Jerry Lee Lewis e la sua giovanissima cugina. E poi, ancora, la cultura dei Drive In e dei 45 giri, i drammi d’amore scritti e musicati da Roy Orbison, i personaggi immortalati dalle foto di Robert Frank nel suo The Americans, le battaglie politiche di Martin Luther King, Pete Seeger e Woody Guthrie. E’ la letteratura del rock’n’roll”.

In 400 pagine, Talk about a dream (18,50 euro) contiene la “rabbia giovane” di Bruce Springsteen, i personaggi, i sogni, l’amore, le strade che hanno animato le sue prime “cento” canzoni.
Le basi dell’epica springsteeniana sono qui.